Plesio è
situato sulla sponda occidentale del Lago di Como.
Una leggenda assai diffusa narra che Dio, creato il mondo, si trovò in
avanzo una gerla di sassi ed ordinò a San Pietro di scaricarla dove
più gli piacesse.
Questi
la vuotò sopra un dosso erboso in vista di un lago e gli diede il nome
Grona.
A
tutt’oggi, da quei primordiali giorni della creazione, il Monte mostra
ancora il suo disordine sassoso che però da lontano dà l’impressione
di un buon lavoro a guglie e a merletti e guarda “quel ramo del lago
di Como che volge a mezzogiorno”.
Il borgo
che ha attribuito il
nome all’intero paese, si trova sul versante sud - est del Monte Grona ad un’altezza di
595 metri a circa 40 Km da Como. Magnifici panorami
caratterizzano l’insieme di frazioni che compongono il comune.
È caratterizzato da una struttura medievale evidenziata dalle strette
stradine che si snodano fra le case che ancora mostrano affreschi di
carattere religioso e portali recanti gli stemmi, scolpiti nel granito,
delle
famiglie
che vi abitarono.
La sede amministrativa, le
scuole, la posta, la biblioteca e l’ambulatorio medico, sono a
Calveseglio, frazione posta a 561 m. di quota in posizione centrale
rispetto alle altre. Il nucleo urbano più popolato è Ligomena che ha
mantenuto le antiche caratteristiche di centro agricolo d’inizio
secolo e, a poca distanza dall’abitato, è ancora visibile ciò che
rimane della cava di marmo da dove si estraeva un pregiato marmo con
striature rosse.
Breglia è invece la frazione più elevata, qui passava la variante
alta dell'antica Via Regina. Logo e Piazzo, attraversati da tortuosi e
angusti vicoli acciottolati, sono collegati con Plesio, Breglia e Santa
Maria Rezzonico dalla vecchia Via Regina, infine troviamo Barna, borgo
d’origine spagnola che dalla sua posizione domina la Val Menaggio e la
Val Sanagra.
Data la
sua posizione geografica e la presenza di un clima mite, Plesio si è
sempre prestata come luogo favorito per l’insediamento umano.
Inizialmente ospitò bande di cacciatori nomadi che abitavano in grotte
o capanne di legno, con i romani si ebbe un afflusso di popolazioni
celtiche che iniziarono a dissodare i pendii del Monte Grona.
Davide. 2006
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